Torta di patate montanara

Prima di pubblicare la ricetta ho dovuto chiedere il permesso a mia nonna Ivana, sempre lei, la regina indiscussa della lavorazione da tubero di montagna. Come dicevo qualche giorno fa la sua è la torta di patate migliore che abbia mai mangiato e non lo dico perchè è mia nonna, lo dico perchè a confermarlo sono le mie papille gustative e anche tutte le persone che l’hanno assaggiata. Ho provato a replicarla diverse volte e come me hanno fatto altri, ma il risultato non è stato mai degno dell’originale. “mi ha detto la mamma che mi hai fatto uno scherzo e hai messo sul telefonino che ti do le ricette sbagliate” (parafrasi : hai scritto su fb che non ti do le dosi giuste)
“eh nonna, perhè non è vero? L’ultima volta che mi hai fato la ricetta della pastasfoglia per i tortelli mi è venuto un impasto di pongo secco perchè avevi tralasciato il futile dettaglio del mezzo bicchiere di acqua tiepida”
Risata nonnesca.
“Dai nonna pubblico la ricetta sul blog, ma tranquilla che tanto non la fanno buona come la tua, le dosi me le hai date sbagliate”

Con questo siparietto vi lascio alla ricetta che, in tutta verità, è stata rimaneggiata dalla Simo la quale ha liberamente interpretato i “un po’ di burro”, “un pugno di formaggio” e via dicendo. Insomma avete capito la difficoltà, vero?

Ah, cosa fondamentale: con una torta di patate così strepitosa uno di aspetterebbe come minimo che la pasta matta fosse fatta in casa. E invece no! Mia nonna riesce a far venire questa torta un capolavoro anche con i peggio ingredienti della grande distribuzione.

Ingredienti:

2 sfoglie tonde
4 patate grandi
2 scalogni
burro (45 gr)
2 uova
erba cipollina + altri profumi
1 filo d’olio
100 gr di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di passata (o un po’ di concentrato di pomodoro)

Svolgimento:

Lessate le patate in acqua salata.
Fate soffriggere in padella lo scalogno con olio e una noce di burro, quindi aggiungete i profumi.
Spegnete il fuoco e aggiungete le patate schiacciate, il pomodoro, 1 uovo, un pizzico di sale e abbondante parmigiano. Non lesinate su quest’ultimo!
Stendete la sfoglia edopo averla bucata con la forchetta versate il composto, allineate il tutto e copritela con l’altra sfoglia. Fate i buchi anche su quella e spennellatela con il tuorlo di un uovo.

Infornate a 180 gradi circa fino a doratura.

Consiglio: ho visto mia nonna appiattire la sfoglia durante la cottura in modo da non farla gonfiare, forse quando esce dal forno la copre con un panno leggermente umido per farla ulteriormente abbassare, ma forse ho battuto la testa e non mi ricordo bene. Provate a farla se ci riuscite, mi offro come cavia!

C.

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