“E la mia storia non c’è? Non riesco a riconoscerla in mezzo alle altre, tanto fitto è stato il loro intrecciarsi simultaneo. Infatti, il compito di decifrare le storie una per una m’ha fatto trascurare finora la peculiarità più saliente del nostro modo di narrare, e cioè che ogni racconto corre incontro a un altro racconto e mentre un commensale avanza la sua striscia un altro dall’altro estremo avanza in senso opposto, perché le storie raccontate da sinistra a destra o dal basso in alto possono pure essere lette da destra a sinistra o dall’alto in basso, tenendo conto che le stesse carte presentandosi in un diverso ordine spesso cambiano significato, e il medesimo tarocco serve allo stesso tempo a narratori che partono dai quattro punti cardinali.”

Lo so, l intro è lunga ma la trovavo davvero perfetta per iniziare questa nuova puntata di narranatura. Un po’ perché quella di Elena ha molte cose in comune con la mia di storie e un po’ perché il destino (proprio come il famoso castello di Calvino) ci ha fatte incontrare una volta, durante un mio tirocinio alla Fondazione Magnani Rocca in cui lei lavorava come guida, e rincontrare una seconda, qui, nella natura.

Elena è infatti una guida turistica e anche una GAE (Guida Ambientale Escursionistica), una figura ibrida che coglie nella civilizzazione, nell’urbanistica e nell’arte la stessa straordinaria meraviglia che si cela, nemmeno troppo bene, tra le cattedrali di querce, i corridoi di faggi e le cupole di Castagni.
C’è un modo colpevole di abitare la città: accettare le condizioni della bestia feroce dandogli in pasto i nostri figli. E ce n’è un altro, di abitare la città ed in generale il mondo, rispettando le regole, andando oltre, guardando al futuro, agli altri, alla Natura. È in questo secondo modo che Elena ha scelto di vivere.

Dopo una laurea in lingue e culture dell’Asia Orientale alla CÀ Foscari di Venezia si è trasferita a Parma dove il suo compagno, un fotografo, viveva con la famiglia, produttrice di Parmigiano Reggiano. Elena ha così conosciuto il territorio e se ne è innamorata a tal punto da promuoverlo su diversi fronti, quello artistico e quello ambientale passando per l’enogastornomia. Si è lasciata prendere la mano a tal punto da aprire un lei stessa un agriturismo, @roccacastrignano, dove oltre al pernottamento organizza degustazioni di parmigiano e camminate nelle colline dietro casa. In questo modo riesce a trasmettere valori genuini nel luogo in cui essi stessi prendono vita, si generano dalla terra e arrivano a noi, come un dono. E così chissà che grazie a queste storie…di natura, I nostri destini non si incrociano ancora.

