Cher Grand,
Per prima cosa voglio consigliarti un libro che devi leggere, “mentre morivo” di William Faulkner. Segui la madre Addie Bundren e il figlio Cash: ti trasporteranno Nel limbo dell’addio e ti garantiranno La forza del trapasso.
Sapevi che Faulkner l’ha scritto in tre settimane su una carriola capovolta quando faceva il fuochista in una miniera di carbone? È la storia di un viaggio. Quel viaggio. Ieri in bibliò sistemavo uno schedario speciale con le strenne natalizie e continuavo a voltarmi alla vetrata: ti vedevo, gli occhi curiosi e il passo sottile. E Milano? E tutti quegli avvocati? Secondo me potresti trovarne uno per la tua Marie. Nel caso prenderei un treno domani mattina. A proposito se non hai intenzione di tornare a Parigi entro due mesi verrò io.
La mia confettura di susine sa di una cartolina che arriva da Parigi e ti chiama a casa con fermezza. Torna Grand!
Nel mezzo di discorsi intimi che celano asprezze e analisi lucide di lutti, dispiaceri, sogni e ricordi. È solo un modo meno francese per dire petites Madeleines.
Le susine sono della pianta che lo zio Cesare regalò a mia mamma molti anni fa. Da allora si è riprodotta disseminando figli a destra e a manca.
Sono piccole, tonde e rosse, ma non sono ciliegie e quindi non usate lo snocciolatore per privarle del seme perché rischiate di rompere l’attrezzo. Parlo per esperienza.

E poi fatele cuocere per molte ore senza mai mescolare e solo alla fine aggiungete lo zucchero. Rispondete alla cartolina con un Oui Marie, Je pars tout de suite.
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