«Allora, convinca la mamma a portarci al lago, domani».
Queste le testuali parole pronunciate con un voluttuoso bisbiglio dalla mia fiamma dodicenne quando ci siamo scontrati sulla veranda, io diretto in casa, lei fuori. Il riflesso del sole pomeridiano, un corrusco diamante bianco dagli innumerevoli aculei iridescenti, tremolò sul baule tondeggiante di una macchina in sosta. Il fogliame di un olmo voluminoso disegnava le proprie ombre pastose sul muro rivestito di assi. Due pioppi oscillanti tremolavano. Si percepivano i suoni informi del traffico lontano; una bambina chiamava «Nancy! Nan-cy!». In casa Lolita ascoltava il suo disco preferito, Piccola Carmen, che io chiamavo Carmen-sitter, facendola sbottare di insofferenza per il mio humor sofferto.
Se la fragola fosse un personaggio letterario sarebbe certamente Dolores Haze. Lolita. Dodicenne, rossa, ninfetta.
In questi due mesi la mia sveglia ha sempre suonato presto. Vuoi perchè spesso mi aspettava il turno del mattino in Pubblica, vuoi perchè il punto di non ritorno era fissato tra le 21,30 e le 22,00 della sera precedente, vuoi perchè io manco a Mykonos riuscivo a dormire la mattina. Per questo anche qualche giorno fa, sorpresa da quest’atmosfera ottobrina ma con le fragole mature, mi sono alzata presto e dopo aver girato le uova nell’incubatrice ed aver preparato l’acqua per il thè, come prima cosa mi sono dedicata alla confettura.
Le avevo raccolte il giorno prima nel fragoleto del fragolero Conforti, belle, grandi e rosse, e dopo averle fatte a tocchetti le avevo messe a macero con zucchero, succo di limone e qualche buccia. Una notte a macerare e poi la bollitura l’indomani mattina.

Ebbene, la bollitura è stata fatta e pure l’assaggio.
La più entusiasta è stata mia nonna Ivana, ma è mia nonna e avrebbe detto ‘che buoni’ anche davanti ai miei panini Danubio al ripieno di sasso. Quindi non vale.
L’assaggiatore più imparziale, (anzi di parte ma non la mia) è stato sicuramente il mio coinquilino maschio Luca (detto anche il fragolero Conforti data la coltivazione dj fragole in giardino) che se ne è sbafato mezzo vasetto a colazione. Con il pane. E il burro. Naturalmente Luca Alejandro Lopez detto El gordo ha dovuto trovare il pelo nell’uovo. ‘è un po’ dolce per i miei gusti, ma è buonissima’ che è un po’ come dire che ti piace il sushi- ma cotto.

Bene, fatto sta che ieri compiva gli anni mia mamma, la Sandra, e per festeggiarla ho preparato una crostata farcita con la suddetta confettura. Devo dire che rispetto alla volta in cui preparai la Crostata di frutta per mia nonna Pina e dovemmo noleggiare il bindello per tagliarla, oggi è andata da dio!
Torta a parte, la confettura è rimasta di un rosso acceso e dal profumo vero e avvolgente. È la prima volta che Marino le fragole prima di bollirle e devo dire che ne sono rimasta molto soddisfatta. Odio quando la frutta bollita perde il suo colore intenso ed il suo sapore più verace.

Ecco la ricetta 🍓
- 1 kg e mezzo di fragole (peso al netto di scarti)
- 800 gr di zucchero
- 1 limone e mezzo
Fragole freschissime, possibilmente raccolte dalle vostre manine sante, ben mature. Ma non molli. Bene a questo punto tagliatele a tocchettini e unitele allo zucchero e ai limoni spremuti più qualche buccia ben lavata.

Lasciate il tutto a macerare per una notte e l’indomani, dopo aver rimosso le bucce di limone, procedete con la bollitura. Circa 30/40 minuti et voilà la confettura è pronta per essere invasettata. Naturalmente vale sempre la solita raccomandazione: sterilizzate i vasetti prima dell’invasettamento.
Una volta chiusi, quando sono ancora caldi, io li capovolgo e li lascio così fino a che raffreddano.
C.