Cari Folloua, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore perchè in questi ultimi mesi di esperimenti non ho mai pubblicato nulla, ma quando avrò una fattoria e produrrò salse da mattina a sera, allora potrò colmare tutti i vuoti creati.
[Eviterò la polemica su quelli che dicono di non avere mai tempo e in realtà fanno un quinto di quello che io e molti altri facciamo, ma per l’appunto non ho tempo, quindi risulterebbe poco credibile.]
Lasciamo quindi spazio al vero fulcro del post, la confettura di peperoni che insieme alle cipolle caramellate e alla salsa verde ha composto i miei tris natalizi, ormai un must have sulle tavole di tutti gli amici. (ndr _ che son sempre io_ “ahahah!”)
Delle cipolle ne abbiamo già parlato tempo fa, ma vi invito a rileggere la mia avventura battereologica scorrendo tra i vecchi post del blog, della salsa verde parleremo in un secondo momento (perchè non ho tempo, se non fosse abbastanza chiaro). Dedichiamoci quindi ai peperoni, nominati a gran voce vasetto di platino 2017. Eh si, perchè contro ogni aspettativa si sono rivelati i più apprezzati della produzione natalizia.
Alla ricerca di una salsa tappabuchi da inserire nel tris è sbucata lei, “LA DIGERISCI A PASQUA”, oh yes, è il suo nome di Battesimo. E non perchè gliel’ho dato io, ma di più azzeccati non ne esistevano (uso probabilmente improprio dell’imperfetto, ma l’ho usato consapevolmente).
“La digerisci a Pasqua” è un racconto di digestioni complicate, di reflussi e di citrosodina, ma tutto questo vale la bontà della salsa. E non perchè l’ho fatta io (a ridaje), ma perchè in tanti mi hanno chiesto la ricetta. E quando si chiede una ricetta è perchè il vasetto è finito, e se il vasetto è finito vuol dire che era buono.
Le altre possibilità non le considereremo perchè, indovinate, non ho tempo!
Come ben sapete, oh miei cari numerosissimi folloua che mi leggete sempre (siete in 3, vi conosco.) non mi scrivo le ricette perchè vado ad occhio, ma…..colpo di scena….questa volta ce l’ho!
Che gran botta di culo eh! E non ci vuole nemmeno troppo tempo.
[quando toccherà alla salsa verde poi ridiamo per bene]

Iniziamo [le dosi sono per circa 6 vasetti da 150, no non è vero non sono sicura. Meglio se ne avete qualcuno in più.]
Ingredienti:
1kg di peperoni rossi
Mi raccomando, per un buona riuscita estetica usate solo ed esclusivamente quelli rossi.
400gr di zucchero
Se usate quello di canna sappiate che renderà meno brillante il rosso della salsa finale.
un pizzico di sale
2 dl di aceto bianco (la ricetta indica questa dose, ma vi consiglio di usarne di meno altrimenti rischia di rimanere troppo liquida e creare problemi all’addensamento]
Sconsiglio quello balsamico sia per le conseguenze sul colore, sia perchè troppo poco carico per il risultato finale.
2 cucchiaini di peperoncino in polvere.
Ovviamente se per peperoncino intendente il Trinidad Moruga Scorpion dovrete ridurre drasticamente le dosi.
Bene, a questo punto il processo è semplicissimo. Basterà tagliare i peperoni, metterli nella pentola con l’aceto e lo zucchero e lasciarli macerare per un’oretta. [Se non avete tempo non c’è problema potete tranquillamente saltare il passaggio, dovrete però prolungare un pò la cottura] Una volta macerati potrete iniziare la cottura, ricordandovi sempre di mescolare ad intervalli regolari. Dopo circa 40 minuti potrete già rendervi conto se i peperoni saranno pronti o se necessiteranno di ulteriore cottura. Ad ogni modo, frullate il tutto e regolate di sale e di peperoncino. Continuate la cottura fino a che il composto non risulterà più denso. Attenzione: non deve solidificare in pentola! Quando invaserete infatti il composto sarà ancora allo stato liquido. Solidificherà poi nei vasetti nella fase di raffreddamento rigorosamente a testa in giù . La prima volta capire qual è il momento giusto per invasare non è semplicissimo, già dalla seconda tutto filerà più liscio.

Vi ricordo inoltre che se una volta raffreddata nei vasetti, la salsa vi sembrerà ancora troppo liquida potrete sempre farla bollire di nuovo.
Dovrete però preoccuparvi di sterilizzare nuovamente i vasetti una volta vuotati.
Un post volante che spero sarà utile a chi mi ha chiesto la ricetta. Devo però avvisarvi di una controindicazione: una volta realizzata da voi, la salsa, ovviamente, non sarà più una Claricetta e con questo non perderà solo la forte carica ironica del product name, ma anche l’attenzione al dettaglio che avete apprezzato nel packaging. Vi pentirete di tutto ciò quando avrete il gatto che cerca un davanzale su cui rifugiarsi per il gas liberato dai peperoni in tutta la casa. [si scherza, ma sul finale neanche troppo].
C.