Vasettomania – Conserva, Bevi, Mangia

Vasettomania – Conserva, Bevi, Mangia

I VASETTI DI VETRO SONO UN PO’ COME I TACCHI, SCOMODISSIMI MA TUTTE LI VOGLIONO.
FRAGILI, INGOMBRANTI E INTRASPORTABILI, È DAVVERO INSPIEGABILE PERCHÉ NE SIAMO COSÌ ATTRATTI. NEGLI ULTIMI TEMPI ABBIAMO INIZIATO ANCHE A MANGIARCI DENTRO L’INSALATA E A CUOCERCI LE VELLUTATE, PER NON PARLARE DELLE TORTE, GRAN TENDENZA CHE, AHIMÈ, PERSINO L’OSTERIA DELLA SIGNORA VERA HA INSERITO IN MENU.  NESSUNO PUÒ PIÙ RESISTERE A QUESTA MANIA PER I VASETTI DI VETRO CHE VA IMPERVERSANDO DAL MARE AI MONTI PASSANDO PER LE NOSTRE TAVOLE.

Ma perché?

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Marmellate della nonna

Se penso ai vasetti la prima immagine che mi ritorna in mente è quella del vitreo soggetto ( impolverato) su una mensola (impolverata) in una cantina (impolverata) con la scolorita scritta viola ad uniposca Prugna ’96.
E forse non sono l’unica ad avere un ricordo d’infanzia legato ai vasetti, con nonni e nonne che mescolano e etichettano.

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Gli stessi che quest’anno a Natale hanno proposto il tiramisù nel barattolo. Insomma le mode non risparmiano proprio nessuno, sopratutto se possono farti sentire chef stellato nel tinello di casa.
Freschi, cotti o sottovuoto i vasetti ci piacciono molto perché sono romantici e chic allo stesso tempo, pieni di vita e di colore, di idee e personalità. Il vetro permette alla luce di entrare, di rendere vividi i colori e consente ai nostri occhi di vedere all’interno, di fidarci del contenuto. Sono stati loro ad ispirare il nostro motto Idee commestibili di natura ed è a partire da queste fondamenta che le Claricette hanno tentato i primi esperimenti. Riscoprire i frutti dei nostri alberi, dei nostri giardini attraverso idee del mondo, contaminazioni in modo vivace e stuzzicante. Ma adesso è ora di merenda e questa storia ve la racconto un’altra volta.

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